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IN MEMORIA DI NICOLA

Messa Esequiale Celebrata da don George Viju, Amministratore Parrocchiale “Cristo Re” – concelebrante don Rocco Scorpiniti

Omelia XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)
Mt 13,24-43

Siamo qui convenuti, fratelli e sorelle carissimi, per esprimere la nostra sincera e fraterna solidarietà a Lucrezia, ad Anna, a Marisa e a tutti i parenti che hanno accompagnato in Chiesa la salma di Nicola, per affidare il loro caro al Signore, attraverso questa Celebrazione Eucaristia. Uniamoci tutti nella Preghiera, chiedendo anzitutto perdono al Signore per non essere stati sempre cristiani impegnati e coerenti, e ringraziando il Signore per averci chiamati alla vita.

La Parola che ci viene rivolta in questa XVI Domenica del T.O., inizia con un forte richiamo a tutti noi che diciamo di amare Dio, e cerchiamo di vivere secondo la sua volontà, a praticare la giustizia, perché Dio è giusto, ama la giustizia e detesta l’empietà.

La forza del nostro Dio, non è la potenza, ma la mitezza, l’indulgenza verso tutti, l’amore e la misericordia. Se questo è Dio in cui crediamo, possiamo sperare che, anche se pecchiamo per la nostra fragilità, e ci pentiamo con tutte le nostre forze, riconoscendo, non scusandoci, le nostre colpe ed i nostri gravi peccati, Egli ci perdona.

Poi, attraverso tre parabole, raccontate da Gesù alla folla che lo seguiva, ci viene indicata una precisa strada per raggiungere la salvezza.

Noi siamo stati creati da Dio non per finire nella morte eterna, ma per “vivere eternamente nella Gloria di Dio”, cioè per “Salvarci”.

Bene, oggi Gesù ci ricorda che per salvarci, è necessario comportarci come Lui:

  1. Evitare e lottare contro il male (la zizzania);
  2. Seminare il bene (la senape);
  3. Essere costruttori, far crescere il Regno di Dio (il lievito).

1- Nella prima parabola, Gesù descrive il male, con la parola zizzania, una pianta cattiva, seminata di notte, di nascosto, in modo invisibile, da un nemico dell’umanità che è il diavolo, satana, autore di divisione, conflittualità, gelosia, guerre, odio, risentimento, rancore, distruzione e morte. Il demonio è il divisore per eccellenza, e aggrega, è solo per seminare male, diffondendo odio e violenza in ogni ambiente.

Il diavolo è talmente astuto da riuscire a confondere la mente umana fino al punto di far vedere come bene ciò che è oggettivamente male e male ciò che è invece bene.

Il Vangelo ci ricorda che alla fine dei tempi, nel giudizio universale, ci sarà una cernita e allora il grano (il bene) avrà una destinazione di sopravvivenza per la vita eterna, la zizzania (il male) invece, una sopravvivenza per la morte eterna.

2- Nella seconda parabola, Gesù descrive il bene con un seme piccolissimo, la senape che è il più piccolo di tutti i semi, ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.

Quando cresce il bene, cresce il Regno di Dio tra gli uomini, anche se molto spesso, con i loro comportamenti gli uomini, rallentano o addirittura bloccano la crescita de Regno. Questo avviene quando, per motivi culturali e politici si combatte il Vangelo e la Chiesa, impedendo di evangelizzare e di schierarsi dalla parte dei poveri o di quelli che non vengono ascoltati.

3- La terza parabola invece, parla del lievito che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata.

Il lievito è l’immagine dei cristiani, della Chiesa, che abbiamo il compito, datoci dalla Santissima Trinità, nel Battesimo, di fermentare la Società, con la Testimonianza di una vita ancorata a Dio, conforme al Vangelo, coerente con la nostra fede, impegnata nel compiere il bene, anche a costo della vita, per realizzare sulla terra, il Regno di Dio, che è Regno di Unità, di Giustizia, di Amore e di Pace.

L’ing. Nicola Nucaro, con il suo comportamento di uomo, di professionista, di Cristiano, è stato un modello di vita per tanti amici che hanno condiviso con gioia la profonda amicizia con Lui.

Persona non molto loquace, ma attento ascoltatore e corretto critico di situazioni e comportamenti discutibili, Nicola ha saputo tradurre in vita il Vangelo, e gli insegnamenti di tanti che come Lui, si sono ispirati alla sapienza umana e cristiana dei Padri.  Educato alla fede dai suoi Genitori e partecipando sin da bambino, poi da giovane e da adulto alla vita della Parrocchia Santa Maria delle Grazie, dove ha conosciuto l’A.C. e si confrontato con le più eminenti figure di questa Associazione che ha formato e continua a formare alla vita e alla fede, persone di tutte le età, da giovane professionista, si inserì anche nella Parrocchia di Cristo Re, dando valido contributo per il completamento della Chiesa e la Formazione della Nascente Comunità Parrocchiale, testimoniando la sua profonda vita di fede, fatta non solo di partecipazione alle celebrazioni, ma essenzialmente di puntualità agli impegni, comunione con tutti, l’amore alla famiglia, alla moglie e alle sorelle, ai parenti, amicizia sincera e leale verso i suoi coetanei e colleghi, rettitudine morale, onestaà culturale e professionale. Stimato anche a livello Diocesano, ha svolto con impegno e puntualità anche uffici di responsabilità.

Una persona esemplare, è stata definita dai suoi tantissimi amici e da chi l’ha conosciuto. Una persona amata e stimata da tutti. Possiamo affermare che Nicola ha saputo percorrere la strada indicata da Gesù, per far crescere il Regno di Dio sulla terra, e raggiungere la Salvezza.

Con Lucrezia, Anna, Marisa e tutti i parenti, ora preghiamo per Nicola, che resterà sempre nei nostri cuori. Tutti insieme Lo affidiamo al Signore, perché lo accolga tra le braccia della Sua Misericordia e Lo faccia risplendere nella Gloria del Suo Regno.

don Rocco Scorpiniti